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La nostra Carta dei Valori

I prossimi 8 e 9 giugno a Celle Ligure, così come in diversi altri comuni italiani, si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale.


 

Idea Comune è un gruppo nato come Assemblea partecipata e si sta impegnando ad immaginare un paese in cui la gestione del comune possa andare oltre all’ordinaria amministrazione e portare un sostanziale e concreto miglioramento nei campi della protezione sociale, della tutela dell’ambiente, della cultura, dell’accoglienza turistica e delle opere pubbliche.


 

Ancor prima di tutto questo, però, pensiamo all’importanza di un costante confronto con i cittadini che ponga le basi della rinascita di un tessuto sociale vivo e attivo. La vita è l’arte dell’incontro e un percorso di partecipazione non può fare a meno della relazione che tanto si sta perdendo in questo periodo storico e che sola garantisce un dialogo sincero, trasparente e rispettoso per tutti.

Crediamo sia necessario costruire un’alternativa all’attuale amministrazione ed é nostra intenzione impegnarci in questa direzione.


 

Per risollevare le sorti del paese siamo convinti che non basti proporre un programma di cose da fare ma che occorra un vero e proprio progetto innovativo, organico e di lunga durata che ricostruisca la trama partecipativa e sappia rendere i cittadini protagonisti delle principali scelte amministrative sul futuro del paese.


 

Occorre, in altri termini, un nuovo slancio ideale e culturale che coinvolga, al di là delle diverse sensibilità politiche del campo progressista, l’intelligenza e la volontà di tutte le forze disponibili e costruisca un perimetro di comune sentire che prevalga sulle differenze e sia in grado di affrontare la sfida del futuro.


 

L’assemblea ha stilato una carta dei valori fondanti, irrinunciabile nucleo da cui passo dopo passo sta ora scaturendo la proposta di programma. Riteniamo infatti che per costruire un comune sentire occorra mettere bene in chiaro quali siano i punti di riferimento da cui partire per una proposta radicalmente nuova.


 

Il primo riferimento è necessariamente all’Agenda 2030 dell’ONU e agli obiettivi che essa fissa nell’ambito del perseguimento della pace, della lotta alla povertà, della tutela della salute e del benessere, per una educazione di qualità per tutti, nel contrasto al cambiamento climatico, per la promozione di energie rinnovabili, per la riduzione delle diseguaglianze, per la tutela della biodiversità, e così via.


 

Il secondo riferimento è all’Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco che, al netto dei riferimenti strettamente religiosi che coinvolgono i soli fedeli, spinge anch’essa verso l’uguaglianza, la sostenibilità ambientale delle politiche, la destinazione comune dei beni e per un’iniziativa politico amministrativa non sottomessa all’interesse economico privato.


 

E da ultimo, ma non per importanza, è soprattutto imprescindibile il riferimento alla Costituzione della Repubblica e ai principi costituzionali che una amministrazione locale deve avere bene in mente nel suo concreto operare.


 

Ci riferiamo, per citarne solo alcuni, all’uguaglianza sostanziale, alla tutela del lavoro e della sua dignità, all’assistenza alle persone che ne hanno bisogno, alla tutela del paesaggio (anche di quello urbano), alla tutela della salute, ai limiti alla proprietà privata e alla funzione sociale dell’impresa, alla tutela della famiglia (nel senso allargato che ha assunto in questi anni) e dello straniero, all’impegno per l’istruzione pubblica pur garantendo quella privata (senza oneri per lo stato) e al trasferimento di imprese ai lavoratori e a comunità di utenti.


 

Condividere alcuni principi non è solo importante ai fini di indirizzare l’attività amministrativa, ma anche per ritagliare i contorni di una proposta di coinvolgimento che deve essere sì ampia, ma anche coerente e omogenea.


 

Partendo da questi principi dobbiamo quindi cercare di comprendere quale ruolo può svolgere il comune e la sua amministrazione.


 

Si possono delineare almeno tre ruoli fondamentali: un ruolo culturale, un ruolo politico e ovviamente un ruolo amministrativo.


 

La necessità di un intervento dell’amministrazione locale sul piano culturale diventa urgente di fronte alla violenza (pensiamo a quella nei confronti delle donne e dei deboli), ai rigurgiti razzisti ed al riemergere di spunti di fascismo, che si manifestano anche nel tentativo di riscrivere la storia per riabilitarne l’ideologia nefasta.


 

Di fronte a ciò amministrare le città non può essere solo una questione di strade, pulizia, aree verdi, pianificazione urbanistica, ecc. ma occorre intervenire con forza per invertire quello che rischia di divenire (ed in parte lo è già) un tetro senso comune che porta a facilitare soluzioni antidemocratiche e autoritarie.


 

È necessaria una azione pedagogica che riproponga al centro i principi costituzionali e che ritrovi nell’antifascismo e nella Resistenza dei punti di riferimento per tutta la società, non solo come ricordo delle persone che si sono battute per la libertà, ma anche come prospettiva e linea di condotta per il futuro.


 

Bisogna, anche a livello locale, educare alla pace, all’eguaglianza, all’integrazione sociale e culturale, alla legalità ed al rispetto e le amministrazioni possono sviluppare una cultura della cittadinanza e della convivenza civile nel rispetto delle differenze, anche culturali.


 

Tra l’altro l’integrazione svolge anche un ruolo fondamentale per garantire e consolidare la sicurezza pubblica, che è molto più tutelata dalle condizioni di vita dignitose per tutti che dal numero di telecamere agli angoli delle vie.


 

Sogniamo un’amministrazione che quando vede un povero o uno straniero chiedere l’elemosina mandi gli assistenti sociali e non la polizia municipale.


 

Il ruolo politico dell’amministrazione cittadina si incentra nella necessità che il comune rappresenti i cittadini nei confronti delle istanze superiori (Regione, Stato, ecc.) e le esigenze pubbliche rispetto ai pur legittimi interessi privati e al potere economico.


 

Essenziale, in questa direzione, è l’iniziativa nei confronti dell’ASL per salvaguardare, potenziare o ripristinare i presidi di sanità pubblica sul territorio (Ospedale S. Paolo di Savona, consultori, centro prelievi, ecc.).


 

Bisogna poi che l’amministrazione diventi un centro di ricerca di finanziamenti nazionali e comunitari, approntando la necessaria progettualità.


 

In tutto questo gioca un ruolo essenziale una visione comprensoriale dello sviluppo sostenibile, che il Comune aveva già sperimentato all’epoca della Riviera del Beigua.


 

E, naturalmente, diventa essenziale svolgere i compiti amministrativi con un progetto all’altezza dei problemi da affrontare; in questo assume un ruolo fondamentale il Consiglio comunale, che deve riacquistare la funzione di vero organo di governo e di indirizzo, oltre che di controllo.


 

Va incentivata la partecipazione dei cittadini alle scelte, sia personalmente che attraverso l’associazionismo, utilizzando ad esempio gli strumenti dell’Agenda 21 Locale, da aggiornare ed adattare alle esigenze concrete del paese.


 

Le nomine negli organismi politici devono seguire il criterio della capacità e quelle negli organismi tecnici anche il criterio della competenza, alla luce di una efficienza amministrativa che limiti gli sprechi senza tagliare i servizi.


 

Vogliamo partire da qui per scendere nel dettaglio di un programma amministrativo, fatto di proposte concrete in coerenza con i principi illustrati, da presentare e discutere con la cittadinanza.


 

Il Comitato della Lista Civica

IDEA COMUNE